C’e’ tutto in questo inizio di mondiale, dalle polemiche per il presunto regalo ai verde oro, allo spettacolare risultato a sorpresa per la sconfitta dei campioni in carica non per la sconfitta in se ma per lo scarto di reti maturato che e’ un vero e proprio tonfo per le furie rosse; fino ad arrivare alla clamorosa sconfitta dell’uruguay contro la costa rica che a dire il vero dopo la partita a giudicare il gioco la sorpresa si attenua. Nelle prime battute insomma e’ un mondiale equilibrato con squadre accorte in campo con elementari e antichi 4-5-1 , 5-3-2 che sono sempre efficaci come dimostrano gli azzurri che sembravano sfavoriti psicologicamente, soprattutto per la mancanza di vittorie da piu’ di 10 partite ma anche per le solite polemiche che accompaganano l’Italia prima delle competizioni importanti, infatti mister prandelli ha saputo esaltare al meglio le qualita’ degli italiani proprio nelle maggiori competizioni e cioe’ prorio quelle di sapersi adattare e soffrire. Allo stesso modo si e’ adattata e ha sofferto la costarica che ha punito la presunzione dell’uruguay di essere superiore soprattuto nei singoli uomini, lo stesso cavani forse uomo piu’atteso che sbaglia troppo spesso le partite importanti, non e’capace di prendere la squadra in mano e’un calciatore che quando la squadra gioca bene si esalta e spesso diventa il migliore in campo, ma quando la squadra va in bambola lui e’quasi sempre il peggiore in campo. Per quanto riguarda il Brasile e’l’unica squadra che gioca sempre senza alcuna accortenza tattica particolare, come al solito i suoi palleggiatori riescono sempre a combinare qualcosa anche quando poi la totalita’ della squadra non convince, nella partita con la croazia neymar in evidenza, ma piu’avanti dovra’ limare un pochino le sue velleita’ da giocoliere fine a se stesso e fare qualcosa anche di piu’ concreto. L’ultima cosa di rilievo che vale la pena raccontare in questo inizio di mondiale sono le squadre africane che sembrano avere perso ormai la loro classica aggressivita’ che li contraddistingueva nei decenni scorsi e che li faceva salire alla ribalta come territori di pieno sviluppo calcistico e come squadre che in questi anni sarebbero dovute arrivare ai vertici del mondo perche’ avrebbero dovuto unire la loro forza fisica e la lro caparbieta’ ad una crescente conoscenza tattica; ebbene sembra non essere andata proprio cosi’, perche’ i loro risultati non cambieranno, in quanto sembrano diventati svogliati se puo’essere apprpriato il termine, infatti sembrano come certi calciatori europei e allo stesso tempo non sono poi cresciuti cosi’ tanto tatticamente in quanto non sono squadre amalgamate ma sono tutti eccellenti singoli ormai ognuno di loro radicati in campionati diversi di tutto il mondo. Le nazionali africane si fanno allenare da ct stranieri, quindi in conclusione gli stati africani non avranno mai una propria identita calcistica.